” MacOs 7 proseguir` nei propri sviluppi anche quando, fra un anno e mezzo, sar` disponibile l’atteso Copland. La compatibilit` sar` garantita da una sorta di “”prompt””. “
La recente acquisizione di NeXt porterà Apple ad adottare per i prossimi
anni una strategia a "due vie" per lo sviluppo del proprio sistema
operativo. In apertura dell’annuale appuntamento con il MacWorld di San
Francisco, il presidente e Ceo della società, Gilbert F. Amelio, ha
nuovamente aggiornato i tempi di rilascio del tanto atteso MacOs 8,
prevedendo la disponibilità in quantità non prima della metà del 1998.=
Nel
frattempo, sarà avviato un programma di test, a partire dalla metà di
quest’anno. Il nuovo Os è destinato a integrare l’interfaccia e le
estensioni object di NextStep, l’ambiente sviluppato dall’antico fondatore
Steve Jobs, ora tornato nello staff dell’azienda.
Ma che ne sarà dell’attuale sistema operativo, adottato su PowerMac,
PowerBook e Performa? Secondo la Chief Technical Officer, Ellen Hancock,
nei prossimi cinque-dieci anni, Apple adotterà una strategia a "doppio=
Os".
Il MacOs 7 proseguirà il proprio sviluppo, al ritmo di due upgrade=
all’anno
(il prossimo è previsto per il 31 gennaio e costerà 69 dollari). Sui
prodotti futuri, dotati di versione 8, dovrebbe ancora essere supportata la
precedente generazione, gestibile attraverso un’apposita finestra, un po’
come accade oggi con il Dos in Windows 95.
Apple sta cercando in tutti i modi di fronteggiare un declino di market
share che l’ha portata in soli due anni a dimezzare la quota mondiale, dal
12 al 6 per cento. Anche sul piano finanziario, le cose non stanno andando
troppo bene. Lo stesso Amelio ha anticipato che per il trimestre in
chiusura a fine dicembre è prevista una perdita operativa fra i 100 e i=
150
milioni di dollari, senza tener conto del carico di 400 milioni di dollari,
pari al costo dell’acquisizione di NeXt. Alle attuali difficoltà hanno
contribuito, secondo l’azienda, le basse vendite delle linee PowerBook e
Performa. Ma diversi analisti individuano nella scarsa chiarezza delle
strategie sui prodotti futuri le radici della sfiducia di una clientela
tradizionalmente fedele, che minaccia i pur nobili piani di
ristrutturazione che Gil Amelio sta perseguendo per risanare l’azienda.