Più di altre tecnologie, la biometria è soggetta a errori in quanto basata sull’analisi delle caratteristiche peculiari di ogni essere vivente. A meno di mettere a punto una tecnologia costosa e costrittiva per l’utente, che tenga conto delle variabili …
Più di altre tecnologie, la biometria è soggetta a errori in quanto basata sull’analisi delle caratteristiche peculiari di ogni essere vivente. A meno di mettere a punto una tecnologia costosa e costrittiva per l’utente, che tenga conto delle variabili multiple dell’ambiente esterno, è sempre presente il rischio di incorrere in sbagli. Al momento della comparazione tra le informazioni captate e quelle memorizzate, il computer determina un tasso di similitudine che si esprime in termini di percentuale ma che non raggiunge mai il 100%. Ed è questo a rappresentare il punto debole della biometria. Un riflesso nell’occhio, ad esempio, impedisce di riconoscere l’iride di una persona da identificare, oppure dei baffi tagliati possono bloccare l’ingresso del soggetto in questione in un edifico sorvegliato da telecamere. Gli esempi teorici sono numerosi e ben noti ai fornitori di biometria, anche se, spesso, dimenticati dai fabbricanti al momento dello sviluppo dei prodotti. Tra i differenti tipi di tecnologie biometriche esistenti, i vendor si esercitano con il riconoscimento vocale, rendendosi, tuttavia, conto della sua frequente inefficacia, come è successo a Ibm, con l’interfaccia vocale di Os/2 Warp, e ad Apple che si è arrischiata a rilasciare un computer a riconoscimento vocale ma ha giustamente provveduto a equipaggiarlo con un sistema di sicurezza completamente manuale e a prova d’errore, vale a dire la password.
L’insuccesso del sistema di riconoscimento grafico del personal assistant Newton ha definitivamente segnato la fine delle integrazioni biometriche di Apple. Tornando al tradizionale, sempre più “lettori” consentono il riconoscimento biometrico attraverso l’impronta digitale. Tra questi, il mouse progettato da Siemens è stato costruito appositamente per limitare l’accesso alla postazione di lavoro a persone non autorizzate.