Il ministro per le Attività produttive Antonio Marzano e quello per l’innovazione tecnologica Lucio Stanca puntano a sostenere l’innovazione
28 luglio 2003 Il ministro per le Attività produttive Antonio
Marzano e quello per l’Innovazione tecnologica Lucio Stanca hanno presentato
“Il piano per l’innovazione digitale nelle imprese” che punta a
sostenere l’innovazione tecnologica e la nascita di imprese
innovative. Il Piano si articola in due fasi, una a breve termine e una a medio
termine. Nella prima sono previsti strumenti di incentivazione già esistenti,
come l’utilizzo della Legge 46/82, la legge 488/92 la cui attuale dotazione
finanziaria è di 530 milioni di euro, la legge 388/00 (venture capital) la cui
attuale dotazione finanziaria è di 227 milioni di euro e l’articolo 56 della
Finanziaria 2003 che ha una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro.
Nella seconda fase è ipotizzata una norma di legge che potrebbe essere
inserita nella prossima Legge Finanziaria per attivare interventi di carattere
economico finanziario quali misure fiscali, vouchers e misure di sostegno a
spin-off ed early stages; regolamentari per la tutela dei brevetti e della
proprietà industriale; di comunicazione e formazione per la diffusione della
cultura dell’innovazione nelle imprese; di tipo organizzativo quali la creazione
di un Comitato per il raccordo delle iniziative promosse dalle
Istituzioni competenti in materia di innovazione tecnologica nelle imprese. La
parte introduttiva del Piano spiega perché sia necessario per le imprese
investire nell’Ict. “Negli Usa la produttività media del lavoro è cresciuta
tra il 1995 ed il 2000 del 2,2%, a fronte di un incremento percentuale nell’Ict
di circa il 62%; viceversa, i minori tassi di sviluppo
dell’Europa, dove si è investito molto meno nelle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione (Ict), si sono accompagnati nello stesso periodo ad una
crescita della produttività più bassa, 1,43% a fronte di un contributo Ict del
49,65%”.
Da un punto di vista strettamente economico, in generale per ogni euro in più
investito in Ict si registra una crescita del prodotto pari a circa 1,8 euro;
mentre nel caso di investimenti in capitale non Ict la crescita è di 1,1 euro.
“A questo si aggiunga che investire in Ict comporta anche un aumento in
termini di attrattività, in quanto per ogni euro speso in ricerca ed
innovazione si registra un aumento degli investimenti diretti esteri
pari a 4 euro”. All’indirizzo http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati
/allegati/sintesi_PianoInnovazione.pdf è possibile prendere visione della
sintesi del Piano, mentre per la versione completa l’indirizzo è
http://www.innovazione.gov.it/ita/documenti/Piano_
innovazione_digitale_imprese.pdf