Un quarto dello spam è ancora made in Usa

Cresce però il fenomeno nei Paesi non di lingua inglese.

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Sophos, negli
ultimi tre mesi dello scorso anno circa un quarto dello spamming
mondiale è di provenienza statunitense
, con la Cina a seguire
di stretta misura con un buon 22,3%.


In terza posizione, ma molto staccata dalle prime due, la Corea del Sud, con una quota del 9,7%, indice, secondo la società, di una crescita del fenomeno nei Paesi non di lingua inglese.


Un dato ancor più evidente se lo si parametra con i numeri del periodo aprile-settembre quando gli Stati Uniti erano responsabili di oltre il 41% dello spamming mondiale.

Il contenimento del fenomeno in area
nordamericana
, secondo Sophos, è da attribuire da un lato alle nuove
norme civili e penali in materia, dall’altro a una maggiore collaborazione tra
Internet service provider.

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