Un quarto di iPhone sbloccati?

I dati di vendite e gli abbonamenti attivi con At&t mostrano significative discrepanze. Indici di un modello di business rischioso per Apple.

Gli analisti americani li chiamano i “missing in action”. Sono gli iPhone che risultano venduti ma che non sono associati a servizi di trasmissione voce e dati di At&t, che negli Usa opera come carrier esclusivo, e che dunque sarebbero stati sbloccati per poter essere utilizzati con altri operatori telefonici.

Non sono pochi, anche se in questo caso si può ragionare solo sulle stime dal momento che Apple non rilascia dati ufficiali in merito. Secondo Bernstein Research dovrebbero essere pressappoco un milione, al netto dei dispositivi in mano ad At&t per motivi di inventario, pari cioè al 27% degli iPhone a oggi venduti.

La cifra è importante e introduce per Apple un significativo interrogative sul modello di business adottato per gli iPhone. L’accordo in esclusiva con At&t prevede una compartecipazione al fatturato generato con la vendita di traffico voce e dati: un minor numero di dispositivi significa automaticamente meno traffico e meno introiti.

Nella sua analisi, Bernstein Research avanza addirittura una ipotesi: se a fine 2008 Apple raggiunge il proprio obiettivo di 10 milioni di iPhone venduti, ma di questi il 30% risulta unlocked, l’impatto sul proprio giro d’affari potrebbe tradursi in 500 milioni di fatturato meno del previsto.
Non proprio insignificante.

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