I manager tecnologici del Vecchio Continente si uniscono nella European CIO Association per fare community e cercare di affrancarsi dall’egemonia dei vendor. Intanto iniziano occupandosi di cloud…
È nata una nuova associazione di CIO europei: la European CIO Association, con sede centrale a Bruxelles.
Realtà non profit, ha lo scopo di supportare il lavoro quotidiano dei CIO di grandi aziende internazionali, promuovendo scambio di informazioni, incontri e servizi di sviluppo professionale.
Sono 400 i CIO membri fondatori.
Suo scopo è assicurarsi che la voce delle aziende della domanda sia ascoltata tanto quanto quella delle aziende dell’offerta.
Il mandato dell’associazione è stato sviluppato a seguito di idee e discussioni emerse in vari eventi paneuropei.
Risponde a una richiesta di servizi di livello internazionale, gestiti in modo professionale, che permettano ai CIO di confrontarsi.
In generale, i CIO europei ritengono che le reti professionali che già esistono siano riferite troppo al contesto americano e siano guidate dal punto di vista dei vendor IT.
Altra necessità è legata all’avere una voce unitaria e ascoltata dai governi riguardo ai temi della tecnologia e del suo utilizzo, per riuscire a influenzare gli sviluppi normativi e governativi nell’Unione Europea in modo confacente alle richieste delle aziende e dei mercati europei.
La comunità dei CIO italiani sarà rappresentata da CIO AICA Forum.
I membri del Board dell’Associazione sono Michael Gorriz, Presidente dell’Associazione e Group Cio di Daimler, Freddy Van den Wyngaert, Group Cio di Agfa-Gevaert, Thomas Endres, Group Cio di Deutsche Lufthansa, Gianluigi Castelli, Executive Vice President Ict Eni, Maarten Buikhuisen, Director Global Process Management, Heineken International, Joss Delissen, Cio di PostNord, David Roberts, Executive Director, The Corporate IT Forum.
L’associazione si sta già occupando di cloud e sta lavorando per equilibrare le spinte che provengono dai vendor di prodotti e servizi cloud con le esigenze e la prospettiva degli utenti. I membri temono che l’affermarsi dei servizi cloud e il potenziale di questa tecnologia per il business sia limitato, se il punto di vista e le eventuali normative proposte dalla Commissione Europea non terranno conto delle grandi aziende clienti, e in particolar modo di quelle che operano in più paesi.