Al lavoro Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia e Telefonica. Una newco per favorire la competitività del mercato. Ma non è un percorso facile.
Un’idea non nuova, visto che sul tavolo del responsabile dell’antitrust europeo era arrivata fin dallo scorso mese di novembre.
Un’idea, tuttavia, concreta per cercare un rimedio all’eccessiva frammentazione dell’infrastruttura di rete nei singoli Paesi europei.
Ci starebbero lavorando Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia e la spagnola Telefonica, con l’obiettivo di dare vita a una infrastruttura di rete paneuropea, in grado di dare un nuovo impulso al mercato e rispondere nel contempo alle richieste della Commissione europea, in cerca di soluzioni anche radicali per mettere fine a un impasse che in questo momento rischia di diventare un freno per l’intero mercato europeo.
L’obiettivo, va detto fin da subito, è tutt’altro che semplice, anche perché i quattro player dovrebbero essere in grado di rimuovere tutti gli ostacoli di natura finanziaria e soprattutto regolatoria in ciascuno dei 27 Paesi dell’Unione nei quali la rete sarebbe operativa: un prezzo davvero alto, considerate la miriade di vincoli al momento esistenti, per una iniziativa che avrebbe il pregio, come scriveva nei giorni scorsi Financial Times ”di allineare il mercato europeo a quelli statunitense e cinese, in ciascuno dei quali operano solo tre o quattro grandi gruppi (contro i 160 presenti sull’intero territorio europeo ndr), e di garantire ai cittadini tutti i benefici derivanti da una tariffazione unificata in tutto il territorio”.
È vero altresì che il progetto si discosta anche dalle ipotesi tracciate nei mesi scorsi di Almunia, più propenso a incoraggiare progetti di condivisione infrastrutturale, piuttosto che una joint venture tra operatori.
L’ipotesi al vaglio, in questo caso, è la creazione di una newco che fungerebbe poi da wholesaler nei confronti dei gruppi Tlc, con meccanismi di compensazione per quelli che rendono disponibili le loro reti.