È quella che lancia Maurizio Liverani dopo aver venduto AlgolProducts. Il mezzo sarà Algol che torna a essere una start up quotata che si occuperà di servizi Ip phone
Aprile 2005, C’era in ballo un aumento di capitale (che è avvenuto
a dicembre) e questo serviva per espandere la parte di distribuzione informatica.
Ma non è bastato. In pochi giorni la strada di AlgolProducts ha preso
un’altra direzione, finendo per essere acquisita dalla finanziaria inglese Quarry
Services Limited, realtà con un portafoglio di attività diversificate
controllata e diretta dalla famiglia curda irachena Saeed Al Ayuby, il cui business
principale è quello del trading petrolifero. Così l’affare è
stato concluso per un controvalore pari a 4,8 milioni di euro (l’enterprise
value dell’operazione è stata di 30,5 milioni di euro), con un conseguente
deconsolidamento del debito pari a 25,7 milioni di euro.
Se una nota di malinconia c’è questa riguarda il fatto che un altro
distributore italiano perde la sue radici. Ma la malinconia non si intende di
business.
Chi, invece, è su questo mercato da più di un ventennio è
Maurizio Liverani che conosce bene il mercato della distribuzione
«dove tutti i colpi sono leciti tranne quelli bassi: peccato che qui
non ci sono arbitri». Ora non c’entra più con AlgolProducts,
anche se fisicamente la sua Algol di cui detiene ancora il 17% e la nuova realtà
guidata da Mario Saeed e Mike Tussis convivono
nella sede di via Feltre (è comunque previsto un trasferimento e anche
un cambio di denominazione per AlgolProducts).
Stanco di distribuzione, Mr. Liverani?
Voglio precisare che lo considero un business maturo. E per maturo intendo quando
le uniche opportunità di crescita arrivano da acquisizioni di concorrenti.
Questo è per l’Italia. Non così vero per altre nazioni europee.
E così si tira fuori. Con un colpo di scena, perché molte
voci parlavano di vendere a operatori del settore e magari anche italiani?
Noi non abbiamo mai rifiutato alcuna offerta, perché nessuno di quelli
che chiacchierava l’ha mai fatta. Questo è uno stile molto italiano:
tutti ti vogliono, tutti dicono che stanno per comprarti e così creano
problemi di immagine.
E così ha venduto a uno fuori dal settore. Chi ha influenzato
la scelta?
Fuori dal settore vuol dire non svendere. La Quarry Services Limited ci è
stata segnalata dal nostro advisor.
Nessun altro? Neppure i vostri vendor di riferimento?
I vendor hanno giocato prima. L’aumento di capitale di fine dicembre serviva
proprio per raddrizzare AlgolProducts su scoperti verso Cisco e Hp. E tengo
a dire che allora la situazione era "raddrizzabilissima". Voglio
essere corretto: però mi piacerebbe andare a un dibattito. Il titolo
potrebbe essere: "Dove finisce la partnership tra vendor e distributori".
In attesa di capire come si indirizzerà AlgolProducts (Computer
Dealer&Var pubblicherà sul prossimo numero l’intervista a Mario Saeed
e Mike Tussis), ci dica quali piani sta delineando per Algol. Quali attività?
Sto pensando a una nuova iniziativa. Voglio coniare il termine di It utility.
Di che cosa si tratta?
Sostanzialmente di servizi di Ip phone. Ho molta fiducia nel mercato della comunicazione.
Mercato dove stiamo assistendo a grossi movimenti tellurici.
Che cosa intende dire?
Tenete d’occhio realtà come Skype e tutto ciò che fa comunicare
gratis in Internet. Le Telcom internazionali tremano. E poi c’è Linux
anche in questo settore.
Venderete ai clienti finali?
No, qui si tratta di costruire un canale adatto, completamente nuovo.
Quindi che cosa offrirete?
Servizi chiavi in mano nel settore della telefonia.
In quanti siete oggi in Algol?
Una trentina: è tutta la realtà che ruotava attorno all’AlgolCollege.
Considerateci una start up quotata. Il nostro giro di affari dovrebbe aggirarsi
attorno ai 40 milioni di euro. Sempre che non acquisiamo qualcuno.
Operazioni in vista?
Sì, e a breve.
I futuri marchi di riferimento?
Tutto da vedere. Ho due strade davanti a me. La prima mi porterebbe a sposare
i blasonati. Ma questi sono in schizofrenia, devono fare numeri a tutti i costi
e si accontentano del canale distributivo. L’altra strada da seguire è
quella dell’Ip phone che viene dal Far East.
Che rapporti rimarranno tra Algol e quella che sarà domani AlgolProducts?
è probabile che saremo un grosso cliente di questo distributore. Al momento
per loro faccio da advisor. Ma ancora per poco.
Rimpianti?
Avrei potuto pensare a questa operazione già cinque/sei mesi fa.