Il distributore apre i servizi di Assocloud alla rete dei rivenditori. Un’area Service Cloud sul portale, per ora a listino Assocloud e Reevo. In futuro anche PaaS e IaaS.
È passato poco più di un anno dal varo di Assocloud e poco più di un anno è passato dall’incontro che www.01net.it ebbe con Alessandro Cattani e Paolo Filpa, rispettivamente amministratore delegato di Esprinet e responsabile della divisione Servizi della società, per parlare dell’iniziativa, e del ruolo che in quel momento il distributore aveva deciso di assumere in risposta alla minaccia rappresentata dalla disintermediazione.
Oggi, a un anno di distanza, Assocloud è pronta per il passo successivo, vale a dire diventare ”Cloud Provider pensato dal canale per il canale”
Tradotto in termini più semplici: dopo una fase di avvio, nel corso della quale i servizi di Assocloud sono stati destinati ai 12 soci, oltre a Esprinet Acs Data Systems, BCS Biomedical Computering Systems, Centro Computer, Converge, Elemc Informatica, Npo Sistemi, Project Informatica, Sistemi Hardware&Software, SME Up, TT Tecnosistemi, Zucchetti Informatica, oggi Assocloud si apre di fatto a tutti i rivenditori interessati a investire sul cloud, senza però doversi o volersi accollare l’onere di corposi investimenti infrastrutturali.
Si, l’onere, visto che Alessandro Cattani parla di un investimento di un milione di euro nei soli hardware e software, sottolineando più volte ”malcontati”.
Per spiegare qual è l’approccio con cui i servizi di Assocloud arrivano sul mercato, Cattani e Filpa si appellano alla metafora e si spostano nel mondo del turismo.
Assocloud opera analogamente a un operatore che dispone di numerose strutture alberghiere ed è disposto a darle in gestione ad altri operatori, lasciando loro la libertà di allestirne gli interni e di gestirne i servizi a loro piacimento, semplicemente pagando un canone.
Il parallelismo tra l’albergo e il datacenter e le stanze con le macchine virtuali è evidente: Assocloud diventa la ”terza via” per tutti quei rivenditori che da un lato non possono sostenere l’onere di realizzare in proprio un datacenter, dall’altro non vogliono neppure essere ingaggiati in un rapporto di agenzia con i Cloud Service Provider tradizionali, anche nel timore di essere disintermediati un domani, ma vogliono operare nel cloud in modo costruttivo per la loro impresa e per i loro clienti.
”E’ un modello diffierente – spiega ancora Cattani -. Facciamo scegliere ai rivenditori ciò che è meglio per loro. Noi offriamo data center virtuali, dandoli in totale gestione, lasciando dunque la possibilità all’operatore di realizzare l’ambiente più adatto alle esigenze sue e dei suoi clienti, che voglia sviluppare ambienti ad alta disponibilità oppure ambienti test”.
Cesare Pedrazzini, CTO di Esprinet sottolinea come per arrivare a questo punto srpinet abbia affrontato un lungo percorso, impegnativo non semplicemente dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista tecnico e organizzativo.
Due datacenter in campus a Settimo Milanese, una infrastruttura Tier4, logiche multitenancy hanno fatto dell’infrastruttura di Assocloud un caso di studio anche per i quatto vendor che con le loro soluzioni ne costituiscono il cuore: Ibm, per la parte computazionale e di storage, Cisco per la parte di networking, Emc per il backup e Vmware per la virtualizzazione.
”La scelta della soluzione Pureflex di Ibm – spiega Pedrazzini – nasce da due considerazioni chiave. La prima è la possibilità d inserire lame As/400, opzione che stiamo per altro proprio valutando, la seconda è la disponibilità di virtualizzatori storage che permette di inserire storage di altri vendor, quali, ad esempio, Hp”.
Fuor di metafora restano i fatti: Esprinet, distributore esclusivo di Assocloud, offre a un canale ben più ampio degli 11 soci iniziali una formula IaaS.
La società indirizza così tutti quegli operatori intenzionati a vendere non più solo macchine fisiche ma anche macchine virtuali, continuando di fatto a garantire ai loro clienti gli stessi livelli di assistenza, servizio e personalizzazione offerti nelle modalità tradizionali.
”Una forma di franchising – la definisce Filpa – che sottolinea come il rivenditore abbia di fatto un datacenter chiavi in mano, configurabile come desidera, partizionabile a suo piacimento, nell’assoluta garanzia di riservatezza in merito ai nominativi dei clienti cui i servizi saranno destinati”.
I servizi sono offerti senza impegno di durata, laddove gli 11 soci hanno invece sottoscritto un commitment per due anni.
”Il nostro impegno iniziale – racconta accora Cattani – è stato necessario per costruire la massa critica iniziale. Ora possiamo aprire al canale più ampio. Il rivenditore fa esattamente il suo lavoro semplicemente operando in ambiente virtuale senza immobilizzare capitali”.
Potenzialmente non c’è limite al numero di clienti e lame sostenibile dall’infrastruttura che, racconta a sua volta Pedrazzini, ”è stata concepita per crescere a caldo, aggiungendo lame, dischi, rack, networking senza mai fermare il servizio”.
L’apertura di Assocloud ai rivenditori è solo un tassello della strategia Esprinet sul fronte Cloud.
La società ha infatti aperto sul suo sito un’area dedicata, ServiceCloud by Esprinet, attraverso la quale il rivenditore può reperire informazioni, configurare la soluzione migliore per lui, richiedere preventivi o addirittura special quotation.
L’offerta al momento include oltre ad Assocloud anche i servizi Reevo, di cui Esprinet ha acquisito la distribuzione nei mesi scorsi.
”In futuro vorremmo aggiungere altri provider, spostandoci anche sul PaaS e sul SaaS”.
- Esprinet: una nuova sede per espandere il business
- Lo IaaS di Salvix è anche per i dealer Esprinet
- Esprinet amplia il raggio della sicurezza Gfi
- La risposta di Esprinet alla disintermediaizone del cloud
- New entry nella Digital Home & Games di Esprinet
- 2011, un anno difficile per Esprinet
- A Paolo Filpa la divisione Services di Esprinet