Unix al comando, ancora per poco

Idc prevede che lo scettro delle piattaforme per server passerà nelle mani di Windows entro il 2008.

Il sistema operativo che, fin qui, ha fatto la parte del leone nel mondo server potrebbe essere agli sgoccioli del suo regno. Nell’imminente report intitolato “Worldwide Server Customer Revenue, 2004 vs 2008, by Operating Systems”, Idc prevede che entro il 2008 sarà Windows a detenere lo scettro, mentre per Unix si delinea una situazione di stallo, con un andamento delle vendite sostanzialmente piatto da qui a quattro anni.


Scendendo nel dettaglio numerico, ecco le cifre dell’analista che ritraggono la situazione attuale. Nel secondo trimestre del 2004, il mercato dei server nel complesso ha generato 11,5 miliardi di dollari e Unix si è aggiudicato 4,2 miliardi. Il più alto tasso di crescita spetta al sistema operativo di Redmond, che è aumentato in unità del 25,3% su base annuale, mentre Linux ha messo a segno l’ottavo trimestre consecutivo di crescita a doppia cifra, avvicinandosi alla soglia simbolica del miliardo di dollari generati a trimestre.


Si prevede che l’anno dei server possa chiudersi con entrate complessive pari a 53,3 miliardi e che Unix, alla fine, si possa aggiudicare una quota del 39,6%. Le stime vedono in seconda posizione Windows, con il 32,3% del mercato, mentre sul terzo gradino del podio 2004 spiccheranno certamente i mainframe su piattaforma Os/390 di Ibm (10,6% lo share previsto). Al quarto posto si piazzerà Linux, con una fetta dell’8,4% circa.


Ecco, invece, come Idc vede il settore tra quattro anni. Windows guiderà le classifiche con il 38,4,% del mercato mentre Unix sarà retrocesso in seconda posizione restringendo il suo share al 31,9%. Ottime performance in vista per Linux, che sorpasserà i mainframe aggiudicandosi il 14,9% del mercato totale.


Sebbene la valenza di Unix non sia certo in discussione, tuttavia Idc sottolinea alcuni trend che mettono un bel punto interrogativo sui futuri successi della piattaforma. I vari ambienti operativi continueranno a operare in un’ottica sempre più incline alla convivenza, e Unix continuerà ad avere un proprio spazio soprattutto all’interno dei blade server e su mercati verticali storici, come Tlc, finanza e government.


Windows e Linux, però, stanno indubbiamente aumentando il proprio appeal grazie a un’affidabilità sempre più riconosciuta. E grazie al fatto che molte aziende intenzionate a rinnovare i data center adottando a modello il cluster, preferiscono orientarsi verso la flessibilità e l’alta densità caratteristica dei sistemi di Redmond e del pinguino.


Altri segnali arrivano dagli stessi produttori. Ibm, per esempio, ha recentemente deciso di riassegnare a Linux parte delle risorse dedicate ad Aix, senza dimenticare il fatto che l’ultimo server blade marchiato Big Blue è totalmente orientato alla piattaforma del pinguino. Anche Hp, da parte propria, sembra voler puntare molto sugli alti volumi garantiti da Linux e Windows, riservando ad Hp-Ux un territorio d’azione ben delimitato.


L’unico produttore a cui Unix sta certamente a cuore sembra essere Sun, che infonde il proprio entusiasmo sulla piattaforma Solaris, appena rinnovata, e che vuole conquistare gli alti volumi grazie all’accoppiata architetturale Solaris-x86. 

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