Usa, la polizia indaga sul tethering irregolare

At&t dichiara di poter individuare chi ha sbloccato lo smartphone. Il tethering va pagato e chi lo usa se lo troverà in fattura.

At&t ha iniziato a contattare i clienti smartphone che usano la funzionalità di hotspot mobile senza pagare il suo servizio. Si tratta principalmente di proprietari di iPhone che hanno sbloccato illegalmente il telefono per permettere l’utilizzo del telefono come hotspot mobile. La pacchia è finita, e molto probabilmente altri carrier seguiranno At&t.

Chi negli States ha sbloccato il telefono (con jailbreak o root) si tenga dunque pronto: la polizia del tethering sta arrivando, e conosce il nome di chi ha operato questa modifica.

Se Apple ha aggiunto solo recentemente la funzione di hotspot mobile per l’iPhone, i possessori di smartphone Android hanno goduto di tale funzione a partire dalla versione 2.2 (Froyo) del sistema operativo. Negli States l’uso dell’hotspot mobile, in gergo Android detto tethering, richiede sempre l’autorizzazione del carrier, che di solito viene concesso ad un canone mensile tra 20 e 30 dollari, per di più con un limite d’uso oltre il quale c’è un forte sovrapprezzo. Ecco perché molti utenti sbloccano il dispositivo.

At&t sta ora dicendo chiaramente che il tethering ha un costo e che lei è in grado di individuare l’uso illegale. Questo elemento ha lasciato stupefatti gli utenti, che non ritenevano il carrier in grado di determinare l’infrazione. Ciò vuol dire che i dati a disposizione del carrier sull’uso e sulle impostazioni degli smartphone sono davvero molto ampie.

“Molto probabilmente gli altri carrier seguiranno a breve”, ipotizza James Kendrick di ZdNet, precisando che però le aziende dovrebbero limitarsi a imporre la fatturazione del servizio non richiesto ma sfruttato.

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