Il designer newyorkese Paul Ceglia chiama in causa Zuckerberg. Lo aiutò nel lancio di The Face Book e oggi vuol saldare i conti.
Il designer newyorkese Paul Ceglia ritiene di aver diritto al 50% di Facebook perché, secondo quanto dichiarato, egli avrebbe finanziato la nascita del progetto versando a Mark Zuckerberg (a sinistra) la somma di 1.000 dollari. L’elargizione sarebbe avvenuta quanto il CEO di Facebook era ancora uno studente di Harvard ed oggi Ceglia vuol chiedere il conto, salatissimo.
Nella denuncia presentata alla corte federale di Buffalo, il designer ha inserito tutta una serie di e-mail che egli avrebbe scambiato, anni fa, con Zuckerberg. Stando a come sono stati rappresentati i fatti, Ceglia avrebbe consegnato a Zuckerberg la somma di 1.000 dollari per lavorare su un progetto denominato StreetFax ed ulteriori 1.000 dollari come finanziamento per “The Face Book“.
Stando alla ricostruzione di Ceglia, Zuckerberg gli avrebbe accordato la proprietà del 50% del sito web “The Face Book” impegnandosi a cedere un ulteriore 1% per ciascun giorno di ritardo del lancio del progetto. I due si sarebbero poi accordati per tornare al classico fifty-fifty definito inizialmente con Ceglia desideroso di trarre vantaggio economico dal sito mettendo in piedi una sorta di online store e Zuckerberg, invece, più orientato a dare valore al progetto invogliando gli studenti a farne uso.
I vertici di Facebook hanno bollato la causa intentata da Ceglia come ridicola e già l’anno scorso Zuckerberg si dichiarò certo di non aver mai siglato alcun accordo per il trasferimento della proprietà del suo social network.
Il Ceo del social network per antonomasia è appena uscito vittorioso dalla seconda fase di una vertenza promossa da Cameron e Tyler Winklevoss. In questo caso, i due avevano accusato Zuckerberg di plagio perdendo però anche in secondo grado ed avendo adesso solo la possibilità di appellarsi alla Corte Suprema.