Il mercato non accenna a riprendere. Ma se le vendite scendono, gli utili salgono, grazie a una politica di pricing e di contenimento dei costi.
5 febbraio 2003. Nel secondo trimestre dell’esercizio finanziario in corso, Cisco ha registrato un incremento del 50% negli utili, passati da 660 a 991 milioni di dollari, grazie ad un’attenta politica di contenimento dei costi. Il risultato si fa ancora più apprezzabile se si considera che è arrivato in un trimestre nel quale per la prima volta in un anno il fatturato ha registrato un calo del 2,1% a 4,71 miliardi di dollari.
Come tutti gli operatori attivi nel comparto, anche Cisco sin dalla fine dell’anno 2000 ha dovuto fare i conti con una graduale erosione della domanda in servizi di comunicazione. La scelta di John Chambers, che gli ha consentito di registrare comunque utili trimestre dopo trimestre, è stata quella di prestare massima attenzione ai costi di esercizio, pur mantenendo i prezzi superiori anche del 50% rispetto all’offering della concorrenza.
Ed è stato lo stesso Chambers a gettare ulteriore acqua sul fuoco, sottolineando che il trend non è al momento destinato a mutare, con aziende ancora più conservative – se possibile – che in passato.
Per il trimestre in corso la socieà prevede un ulteriore calo del fatturato, che potrebbe attestarsi sui 4,57 miliardi di dollari.