Le opportunità per il business verranno da cloud (ibrido), macchine interconnesse, mobility, reti intelligenti e sicurezza.
Come consuetudine Verizon ha individuato i principali trend tecnologici e di business di per il nuovo anno. Sono cinque: cloud, M2m, mobility, reti intelligenti e sicurezza.
Riguardo il cloud, i datacenter distribuiti e le reti intelligenti fisse e mobili sono diventati un’alternativa più che praticabile alle tradizionali reti aziendali. Pertanto per la società l’anno prossimo ci sarà uno spostamento significativo dalle Vpn ai cloud pubblici, privati e, soprattutto, ibridi.
Non solo: nel 2013 chi non sarà in grado di spostare i workload dai cloud pubblici a quelli privati, e viceversa, non sarà competitivo.
Le imprese adotteranno sempre più spesso strategie di enterprise mobility, creando cloud personali nei quali i dipendenti potranno usare le applicazioni aziendali per svolgere più efficacemente il proprio lavoro.
Le connessioni M2m (Machine-to-Machine) amplieranno la portata e la capacità di raccogliere, memorizzare e analizzare enormi volumi di dati definirà quali aziende sapranno estrapolare le informazioni migliori e prendere le decisioni più agili per trarre un vantaggio competitivo.
Nel 2013 assisteremo a un passaggio verso reti più dinamiche, connessioni Ip pervasive e reti custom che serviranno le aziende, i consumatori e la società in generale e la sicurezza uscirà dall’ambito specialistico diventando un obbligo per l’It a ogni livello.
Il cloud è ibrido
Commentando queste previsioni, Pietro Riva, Sales director southern europe Verizon Terramark, ha fatto notare come siano in atto alcuni consolidamenti. Il cloud sta cambiando: «le aziende cercheranno sempre più la strada ibrida, ossia integrando on premise con il cloud». Anche la sicurezza, sta cambiando, influenzata dal cloud: «alcune modalità sono embedded nel cloud, e alcuni servizi perimetrali vengono lì trasferiti».
Per Massimo Peselli, Country leader di Verizon, il fenomeno «in Europa e in Italia è arrivato un anno dopo rispetto all’America. I grandi gruppi italiani si muovono per rivedere il contratto di outsourcing it andando verso situazioni diverse perchè i contratti decennali non sono più in grado di essere flessibili. Con i cloud ibridi danno più opportunità ma anche problemi di gestione. Il plus è l’assenza del limite di investimento».
Per Riva, dunque, «il prossimo step sarà quello di creare applicazioni per il cloud, senza limitazioni».
Già quest’anno la società ha portato alcune aziende italiane di grosso calibro nel cloud infrastrutturale (esemplare il caso di Mossi e Ghisolfi), basandole sul centro Terremark di Amsterdam
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