La società di Santa Clara afferma che il concorrente taiwanese ha infranto cinque breveti sul Pentium 4 con il chipset P4x266. E questo sta portando costruttori di mother board e di pc a boicottare i prodotti Via
Continuano le dispute legali tra Intel e Via Technologies. Qualche tempo fa,
la società di Santa Clara aveva citato in giudizio il concorrente taiwanese per
aver infranto cinque brevetti inerenti il Pentium 4 con il suo chipset P4x266. Era stato chiesto il risarcimento dei danni e anche una condanna,
probabilmente il blocco della produzione.
Ora arriva la risposta di Via, che vuole chiarire ogni dubbio riguardo la
paternità dei brevetti, sostenendo inoltre che Intel dovrebbe sospendere ogni
azione in atto perché sta creando importanti e nocive interferenze con i clienti
e con i costruttori di pc che da questi si riforniscono. Infatti, i costruttori
di mother board taiwanese rifiutano di montare il chipset P4x266 sulle proprie
schede perché temono un’azione legale da parte di Intel. E il risultato è stato
una diminuzione del valore delle azioni di Via di circa il 7% al giorno
nell’ultimo periodo.
Il chipset P4x266, lo ricordiamo, consente di usare la memoria Ddr con il
processore Pentium 4 al posto della più costosa Rdram. Tuttavia, anche Intel con
il nuovo i845 consente di usare una memoria più economica rispetto alle Rimm, ma
rimane il fatto che il chipset Via costa il 25% in meno. E forse questo margine,
un mercato di qualche decina di miliardi di dollari, può valere una causa
giudiziaria.