Con una rivoluzione architetturale Ibm punta a conquistare quote di mercato in mano ai piccoli produttori di Erp locali.
Affidabilità e brand del fornitore, garanzia di continuità del prodotto, e poi, naturalmente innovazione tecnologica, flessibilità della soluzione e costo di manutenzione. Sono questi, secondo Ibm, i cinque criteri che governano la scelta di un Erp in azienda, un’operazione che richiede una particolare attenzione da parte dei responsabili It, soprattutto per la vita media degli strumenti gestionali all’interno delle imprese (attestata tra i 10/15 anni).
Considerati questi principi selettivi, Big Blue conta d’avere, naturalmente, delle ottime carte da giocare sul mercato, forte di un’offerta matura e consolidatata come quella delle Acg, oggi a una grande svolta tecnologica, portata avanti nel segno della continuità.
«Le Acg – ha commentato Renato Ottina, Acg business leader Ibm Italia – contano, oggi, 5.500 clienti. Una recente indagine di Idc ci attribuisce il 20% del mercato tra le aziende da 50 a 100 dipendenti e il 10% tra quelle da 100 a 1.000 addetti, posizionandoci al secondo posto in questo segmento. Negli anni, i nostri clienti ci hanno seguito in un cammino di innovazione e migliorie di prodotto che oggi ha portato al rilascio di una soluzione architetturalmente nuova, Acg Vision4, sviluppata sugli input raccolti dai partner».
Per conservare questo proficuo sodalizio di mercato (e non perdere nell’aggiornamento tecnologico una base installata di tutto rispetto), Ibm ha messo, quindi, a punto una nuova piattaforma in grado di garantire un passaggio in continuità capace di difendere gli investimenti fatti dai clienti, senza dimenticare, però, che, per crescere, occorre soprattutto aggiudicarsi nuove quote di mercato.
«Nei prossimi anni – ha continuato Ottina – si registrerà un consolidamento del mercato Erp, oggi per la metà in mano a piccoli produttori locali. Ai nostri dealer, questo offrirà la possibilità di ampliare il portafoglio clienti, offrendo una soluzione, come le Acg Vision4, tecnologicamente all’avanguardia, estremamente flessibile e fortemente interoperabile poichè basata su standard aperti».
Sviluppata in Ajax e Xml, sfruttando i concetti architetturali delle Soa, la nuova piattaforma Erp di Ibm vanta anche un’integrazione nativa con Db2, WebSphere e gli strumenti di reporting e analisi dei dati di Cognos, garantendo una copertura funzionale particolarmente ampia.
«Sul Service Bus, un gestore di oggetti Soa che offre servizi a tutte le componenti applicative – ha sottolineato Ottina -, poggiano le classiche suite di produzione, amministrazione e logistica. Su queste agiscono trasversalmente gli strumenti di Business intelligence e Document management, una funzionalità, quest’ultima, che contiamo di rafforzare presto attraverso l’integrazione con le soluzioni FileNet».
La copertura funzionale garantita da Ibm, è poi ulteriormente estensa dalle verticalizzazioni dei Business Partner, con cui Big Blue sta attualmente lavorando per realizzare un catalogo delle soluzioni native Vison4 già disponibili.