La società riafferma il ruolo centrale della virtualizzazione nel contenimento dei consumi e dei costi operativi dei grandi ambienti server.
San Francisco, California
Secondo Idc, la capacità server installata e inutilizzata ammonta, nel mondo, a un controvalore di circa 140 miliardi di dollari. Questo significa che i macro ambienti aziendali sperimentano quotidianamente inefficienze e sprechi, sia per quanto attiene allo spazio occupato, in eccesso o quantomeno sottoutilizzato, che per l’energia e la corrente elettrica.
Tutto questo si traduce in un incremento esponenziale dei costi operativi dei macro ambienti server. Le aziende, secondo la stessa ricerca, spendono in media 8 dollari in manutenzione per ciascun dollaro investito nell’acquisto di server.
«Molte realtà – puntualizza Raghu Raghuram, vice president product and solutions marketing di VmWare – si sono rese conto che la virtualizzazione rappresenta una soluzione concreta a questi problemi. Sono ormai 600 le appliance virtuali disponibili sul mercato, a testimonianza dell’interesse crescente da parte degli utenti finali per questa tecnologia, che consente la miglior gestione dell’hardware e il contenimento dei costi».
Ma l’anima “verde” di VmWare non si esaurisce così. La società, infatti, figura tra i soci fondatori, con Amd, del The Green Grid, un’alleanza che si propone di ridurre i consumi dei data center.
«Gli utenti sperimentano la virtualizzazione spinti soprattutto dal desiderio di ottenere dei risparmi – prosegue il manager -. E questa motivazione trova una risposta concreta soprattutto negli ambienti legacy, laddove permettere di interrompere il circolo vizioso che prevede che a ogni server faccia riferimento una e una sola applicazione».