Nel contesto del VMworld 2020 abbiamo avuto modo di confrontarci con il management italiano di VMware, che ci ha raccontato vision e prospettive della società americana.
Rodolfo Rotondo, Senior Business Solution Strategist ha ricordato come l’emergenza coronavirus abbia visto VMware molto pronta a reagire: poter contare sulle soluzioni software sviluppate internamente ha senza dubbio agevolato la società americana.
Grazie allo stesso know-how tecnologico, VMware si è schierata al fianco delle aziende aiutandole a reagire alla crisi, ad esempio mettendo in azione migliaia di VDI in poche ore.
Se l’economia mondiale non si è del tutto fermata, una parte del merito va attribuito alle soluzioni di VMware stessa. Rotondo ha inoltre sottolineato come sia profondamente mutato il modo di interagire fra i dipendenti, le risorse HR e i team IT.
In VMware, grazie alle tecnologie applicate, perfino l’onboarding di nuovi collaboratori ha continuato a fluire: il pensiero va diritto al Digital Workspace, uno dei pillar di VMware.
Un aspetto chiave espresso da Rotondo, e che merita di essere sottolineato, è la velocità e la flessibilità mostrata da VMware nell’adattarsi alla mutata situazione di mercato.
Infatti, quello che viene spesso chiamato “new normal” è ormai la nostra quotidianità, e la società americana lo ha ben capito e si è mossa con rapidità non comune, plasmando le proprie tecnologie al servizio delle nuove esigenze dei clienti.
Un esempio è sicuramente VMware Tanzu: annunciata a VMworld 2019, dimostra tutta la sua versatilità nel campo delle app agile. Questa semplicità d’uso viene saggiamente accompagnata da formazione e accompagnamento
Vittorio Viarengo, Vice President of Cloud Marketing di VMware ha ricordato il background della azienda per quanto riguarda gli ultimi 10-15 anni.
Il punto fondante, continua Viarengo, sta nella forte volontà di rimuovere gli attriti, gli ostacoli nel far funzionare software e hardware.
Far coesistere al meglio un mondo IT sempre più eterogeneo, rimuovendo i silo, è per la società americana un vero mantra e al tempo stesso il motore del business.
Il manager italiano ha sottolineato come il multi cloud sia ormai affermato come standard de facto, pesando per oltre il 93% del totale dei cloud.
La strategia per questo mondo è aiutare i clienti a gestire, sviluppare e proteggere qualsiasi applicazione su qualsiasi cloud. Arrivare, in sintesi, ad un livello di astrazione tale da abilitare i clienti al massimo livello tecnologicamente possibile.
VMware offre velocità di deployment, stesso sviluppo su qualsiasi piattaforma, nessun lock-in e nessun refactoring richiesto, e (fattore non secondario) possibilità di sfruttare al massimo le competenze già sviluppate su VMware.
Raffaele Gigantino, Country Manager VMware Italia, ha espresso il proprio feeling sulla situazione corrente: a suo avviso, le organizzazioni italiane hanno una forte volontà di ripartire; le aziende IT-based sono state le prime a rilanciare il proprio business.
Gigantino condivide con Rodolfo Rotondo la visione sulla situazione che si è delineata a causa della pandemia: non si tratta un periodo di passaggio ma un nuovo modo di vivere e lavorare cui abituarsi il più velocemente possibile.
Per questo la società si sta impegnando ad adattare i propri 5 pilastri (App modernization, Multi Cloud, Virtual Cloud Network, Digital Workspace e Intrinsic Security) alle mutate esigenze del mercato, aiutando le organizzazioni a completare la propria trasformazione digitale in tempi rapidi e nel modo più efficiente possibile.