Erano tre anni che Vmware non faceva un lancio della portata di vSphere 4. A presentare in Italia il primo sistema operativo per il cloud computing è arrivato il numero uno europeo della società, Maurizio Carli, entrato in azienda a fine 2008. Il gener …
Erano tre anni che Vmware non faceva un lancio della portata di vSphere 4. A presentare in Italia il primo sistema operativo per il cloud computing è arrivato il numero uno europeo della società, Maurizio Carli, entrato in azienda a fine 2008. Il general manager ha sottolineato che l’annuncio di vSphere 4 rappresenta un momento importante della strategia di Vmware e va nell’ottica di aiutare le aziende a ottimizzare le infrastrutture e a ridurne i costi.
«La virtualizzazione a tutt’oggi è percepita principalmente come server consolidation – ha esordito – il segmento, peraltro, nel quale realizziamo la maggior parte delle nostre revenue, ma sempre più vogliamo vederla come un nuovo livello logico di infrastruttura, che consente di vedere l’It come un’utility. Di fatto, noi vogliamo che gli utenti diventino degli utilizzatori di una risorsa che sarà basata su metodologie comuni e fruita in modo sempre più trasparente. Questo con l’obiettivo di perseguire l’efficienza, in quanto riducendo i costi si può ottenere di più dalle risorse presenti nel data center aziendale. La virtualizzazione, quindi, non solo sarà relativa alla server consolidation ma riguarderà anche lo storage e il networking, e quindi introdurrà una maggior complessità che richiede nuovi strumenti di controllo, sia dal punto di vista di system management che da quello della sicurezza e della protezione degli accessi. Un’altra nostra ambizione è quella di creare un livello logico che permetta alle strutture It di avere una reale indipendenza dall’aspetto hardware da una parte e dall’aspetto applicativo dall’altro. Alludo a un ambiente in cui diversi fornitori di hardware o di sistemi operativi o di applicazioni possano coesistere in un ambiente aperto».
Carli ha sottolineato come oggi all’interno del cloud computing ci siano due diverse correnti di pensiero: una che vede proporsi come player realtà del calibro di Google o Amazon, che offrono costi molto ridotti ma che richiedono un cambio totale delle applicazioni. Oppure c’è un’altra visione, che Vmware sposa, che è quella di creare un ambiente di cloud computing all’interno dell’azienda, che di fatto le consente di mantenere l’attuale ambiente applicativo, ottimizzando le infrastrutture, creando quindi un “internal cloud” con la possibilità di potersi appoggiare, quando necessario, a un ambiente cloud computing esterno, realizzato da provider che utilizzano gli stessi ambienti e le stesse tecnologie. Il tutto, in modo trasparente perché il lato applicativo non viene toccato.
«Con l’annuncio di vSphere 4, disponibile entro il secondo trimestre del 2009 – ha spiegato Carli – viene lanciato un sistema operativo che non è più ottimizzato solo sul singolo server, ma all’interno di una struttura It consentirà di ottimizzare l’utilizzo di tutte le risorse presenti nel data center, quindi tutti i server, i dispositivi di storage e di networking, per creare un ambiente totalmente virtuale dal punto di vista applicativo rispetto al fisico. In parallelo a questo annuncio, esiste una seconda iniziativa che è quella di creare un ecosistema di partner che possono fornire capacità di cloud computing con le stesse metodologie, in modo tale che se un cliente ha bisogno di risorse esterne, possa utilizzarle con le stesse modalità del proprio cloud interno». Tra le nuove funzioni avanzate introdotte dalla release 4 (che sostituisce Visual Infrastructure 3), Carli ha ricordato quella che permette di avere un’infrastruttura di fault tolerance completamente gestita dal punto di vista virtuale, liberando le aziende dalla necessità di dover duplicare i dispositivi fisici. Questo annuncio coinvolge anche una serie di partner, come Emc, dal punto di vista storage e in particolare Cisco sul fronte networking, in quanto insieme le due società hanno lavorato per integrare, nella nuova architettura, Nexus 1000 V, uno switch software virtuale e distribuito, che estende le funzionalità Cisco di sicurezza e diagnostica agli ambienti dinamici di Vmware. Parte dell’annuncio è dedicato anche al mondo delle Pmi, in quanto all’interno è presente un package rivolto a queste realtà, per cui anche i clienti piccoli potranno godere di una soluzione completa a un costo interessante.
Un altro tema di grande focalizzazione per Vmware è quello del desktop. «Guardando il numero di progetti pilota in cui siamo coinvolti – ha proseguito il general manager europeo – in termini di sperimentazioni o decisioni strategiche, che i clienti stanno prendendo, riteniamo che nel 2009 e ancor più nel 2010 la virtualizzazione dei desktop diventerà molto importante».
Per cui la società sta investendo in modo significativo per realizzare una soluzione che permetta di disconnettere gli utenti dal dispositivo fisico, in quanto l’accesso ai dati aziendali, verrà gestito centralmente dal sistema.