I Web Components sono una piattaforma tecnologica che combina diverse tecnologie allo scopo di consentire agli sviluppatori di creare elementi HTML personalizzati e riutilizzabili da integrare in pagine, siti e app web.
Questa piattaforma si basa principalmente su tre tecnologie: Custom elements, un set di API JavaScript che consente di definire gli elementi custom e il loro comportamento; Shadow DOM, un set di API JavaScript per il collegamento a un elemento di un albero del DOM “ombra”, il cui rendering è separato da quello del DOM principale del documento; HTML template, che consente di utilizzare elementi markup che non vengono renderizzati con il resto della pagina e che possono essere riutilizzati più volte.
Le API Web Components v1 si sono diffuse come standard tra i diversi browser e sono supportati in Chrome, Safari, Firefox e, con la prossima generazione, Edge: queste sono già utilizzate in milioni di siti e da ancora più utenti, quotidianamente.
Le API Web Components v0 invece erano supportate solo da Chrome.
Per questo motivo, e allo scopo di garantire l’interoperabilità del codice e delle applicazioni, alla fine dello scorso anno Google aveva annunciato che queste API draft erano ormai obsolete e ne aveva schedulato la loro rimozione da Chrome a partire dalla versione 73.
Tuttavia, evidentemente poiché ancora molto diffuse, Google ha reso noto di recente che gli sviluppatori hanno richiesto più tempo per la migrazione, e pertanto le API non sono state ancora rimosse da Chrome.
Google ha anche stabilito la nuova scadenza: le API draft Web Components v0 sono ora programmate per la rimozione in Chrome 80, ossia intorno al febbraio 2020.
Gli sviluppatori web, nel frattempo, devono organizzarsi per la migrazione.
Oltre a dare la nuova tempistica, sul blog dedicato ai web developer, nel post raggiungibile a questo link, Google offre anche suggerimenti e strumenti per effettuare con successo la transizione.
La pagina contiene istruzioni e consigli su come testare il proprio sito con le API v0 disabilitate per verificarne il funzionamento e su come disabilitare tali API, su come installare e usare i polyfill per Web Components v0, su come verificare quale versione sia in uso sul proprio sito, e altro.
Si tratta dunque di una lettura che rappresenta una prima tappa essenziale nella migrazione, mentre sul lungo termine naturalmente l’obiettivo non può che essere l’upgrade alle più recenti versioni delle API.