Secondo una ricerca della britannica Netcraft, Windows guadagnerebbe quote di mercato, laddove Linux risulterebbe in discesa. Ma è poi vero?
La società di ricerca britannica Netcraft ha misurato l’utilizzo di Web-server software su oltre 38 milioni di macchine connesse a Internet nel mese di marzo. Da una prima lettura dei risultati, sembrerebbe che Windows guadagni un +4,89%, raggiungendo una share del 34,02%. Contemporaneamente, Linux (nella versione Apache) sembrerebbe perdere terreno, scivolando del 4,67% a una share del 53,76%.
Sembrerebbe, si diceva. In effetti Netcraft si è affrettata a precisare che alcuni dei siti da lei monitorati risultano o under construction o non utilizzati. Se la statistica viene rielaborata sui soli siti attivi, si noterebbe che il guadagno di Windows è solo marginale (un +0,67% per una share del 26,81%) e che marginale è anche il decremento di Apache: -0,81% a una share del 64,37%.
Vale la pena sottolineare che proprio in questi giorni Microsoft e Unisys si erano fatte promotrici di una campagna per incoraggiare la migrazione da Unix a Windows, denominata “We have the way out”. Peccato, cosa subito notificata da Netcraft, che il sito ufficiale dell’iniziativa girasse su una versione open source di Unix e che al repentino cambio di piattaforma – portata questa volta su Internet Information Server di Microsoft – il sito abbia subito un black out di circa 24 ore.