Bea è un po’ in ritardo con l’aggiornamento del proprio ambiente di sviluppo, ma promette importanti novità per la prossima edizione della eWorld Conference, nel marzo 2003.
27 novembre 2002 Gli sviluppatori di servizi Internet basati su Java dovranno attendere la metà del prossimo anno prima di poter accedere alla seconda versione dell’ambiente di sviluppo WebLogic Workshop di Bea Systems. In compenso, il gruppo di beta tester del prodotti riceverà una prima copia di valutazione nel marzo prossimo. Voci interne all’azienda confermano così lo slittamento dell’uscita del tool, atteso originariamente per la fine di quest’anno.
L’unica concessione è la prima notizia della disponibilità della versione beta, che dovrebbe essere disponibile ai partecipanti della prossima eWorld Conference, organizzata da Bea tra il 2 e il 5 marzo del 2003. Tod Nielsen, capo del marketing in Bea ha confermato tutte queste date, sottolineando che per WebLogic Workshop era già stato definito un ciclo di vita compreso tra 12 e 18 mesi (la versione 1.0 era stata lanciata lo scorso luglio). «È quello che ci chiedono i clienti», ha affermato, avvertendo che non è facile, in questo settore, poter prevedere certe tempistiche con meno di un anno di anticipo. La possibile uscita di Workshop 2.0 per fine 2002 era stata tuttavia annunciata a dicembre del 2001, dallo stesso ex amministratore delegato di Bea Bill Coleman.
Nel 2003 il prodotto potrebbe non trovare un clima molto migliore di quello che troverebbe adesso, in assenza di chiari segni di ripresa della spesa in Information technology. Bea è riuscita a registrare un utile nel terzo quarto chiuso in ottobre, con i fatturati in leggero rialzo da 219,6 a 234 milioni di dollari, ma nell’arco di questo anno fiscale finora i volumi di fatturato sono in calo dell’8%, a 684,7 milioni, anche se Bea ha trasformato la perdita di 46,3 milioni di dollari dello scorso anno in un utile di 48,8 milioni. Anche le aspettative relative alla comunità degli sviluppatori Dev2Dev, promossa da Bea, non sono più così rosee. Bea sperava di poter raggiungere un milione di iscritti entro fine 2002, ma non sarà facile raggiungere questo obiettivo in una situazione che certo non incoraggia la sperimentazione di nuove applicazioni e partendo da un numero di 480.000 iscritti attuali.
Molti sviluppatori ammettono che l’implementazione dei servizi Internet non procede certo a ritmi sostenuti, ma c’è anche chi avverte, per Bea Systems, la necessità di mantenere alta la pressione sul proprio ambiente di sviluppo, per tenere a bada i concorrenti. La versione 2.0 dovrebbe semplificare ulteriormente lo sviluppo in Java e dei Web services, sia per il programmatore esperto sia per chi si avvicina al linguaggio per la prima volta.