Il 70% dei nostri clienti ha più di 50 anni: introduce così Wekiwi l’amministratore delegato del Gruppo Tremagi, Marco Bernardi. Da questa riflessione, uno dei maggiori distributori di energia in Italia (presente da 10 anni, 800 milioni di fatturato nel 2015, 200 dipendenti, 200mila clienti) parte l’avventura della start up del gruppo affidata a Massimo Bello, amministratore delegato ma anche copartecipe azionario all’avventura.
L’idea è che, se si semplificano procedure e termini, se si prende esempio da settori più smart agli occhi degli under 50 come le telecomunicazioni, le banche, le assicurazioni e i trasporti, allora si può sperare di ampliare la base di clienti, coinvolgendo un target più giovane. Buona idea, a patto che anche gli “anziani” si adeguino ai nuovi modi smart.
Ci pensa Gioele Dix in un spot a fornire una lettura cinica ma veritiera di una bolletta della maggior parte dei fornitori di energia. Wekiwi tenta di eliminare tutta la complessità partendo da un primo assunto: si fa tutto da un browser web o da una app, il servizio e la bolletta sono totalmente digital.
Effettivamente è tutto molto semplice: ci si collega al configuratore, si sceglie il tipo di fornitura (gas o luce), si forniscono una serie di dati basilari e, soprattutto, si abbraccia il concetto di carica, sinonimo più opportuno di tariffa flat.
Il cliente decide la carica a cui aderire (da 20 a 125 euro al mese) e, nel caso si superi il tetto di energia previsto per quel taglio, si procederà a un conguaglio. Si può scegliere la frequenza di pagamento e se si opta per un quadrimestrale non si avrà in carico la spesa della emissione della fattura ma, soprattutto, si può tenere sotto controllo il consumo, via web o via app, in modo da sapere sempre se si sfora la carica o se ci si può permettere di consumare di più.
Infine, la bolletta, estremamente chiara, prevede diverse profondità di lettura. C’è chi si accontenta di sapere quanto ha pagato e perché, ma c’è spazio anche per i palati più fini degli appassionati dei big data.
Semplicità e chiarezza a parte, ma ovviamente benvenute, è proprio la gestione dei dati che può rappresentare un valore altissimo per Wekiwi in termini di interpretazione di tendenze e consumi.
Ci vogliono circa due mesi prima che la nuova fornitura venga attivata, tempi tecnici che dipendono dalla necessità di dare la disdetta a norma di legge al vecchio fornitore. Wekiwi non produce energia ma la compra sul mercato libero, dunque non c’è bisogno di cambiare contatore e la convenienza è garantita dal minor numero di passaggi che la stessa compie sulla filiera.