Wellcome a caccia degli ex Vobis. Ma la Gdo fa paura

I grandi punti vendita sono considerati i concorrenti di primo grado, mentre alcuni negozi Vobis stanno per diventare dei “cugini”. Parenti serpenti, ma tenuti a bada dal franchisor Datamatic

22 giugno 2004 Wellcome dà il benvenuto a tutti
quei negozi Vobis che si sentono orfani e hanno bisogno di una nuova famiglia.
Lo annuncia il management di Datamatic, il distributore che ha dato vita otto
anni fa alla catena Wellcome che conta oggi 120 punti vendita. Alla convention
che si è tenuta in questi giorni a Silvi Marina (Abruzzo) si parla molto di
concorrenza in tutte le sue sfaccettature. “Stiamo conoscendo e abbiamo
iniziato a fornire dei servizi a questi punti vendita
– spiega Gianluca
Celin, responsabile delle attività sulla catena –. Questo ci ha
permesso anche di capire punti forti e deboli del loro modello di
business”
. Tra i primi, e forse il più evidente, è l’attaccamento
al marchio Vobis
(non solo dei negozianti, ma anche dei clienti). Debole è, invece, il fatto che non possono più accattivarsi la clientela con dei flyer informativi. E qui Datamatic ci sta lavorando.
La platea dei dealer Wellcome ascolta. Fa sempre piacere quando il concorrente del negozio accanto “soffre”. Ed è per questo che non piace molto l’idea che il “nemico” Vobis domani possa far parte della catena. Ma Celin è categorico: “Vi assicuriamo la protezione del vostro territorio”.
Chiuso il capitolo con soddisfazione dei presenti. Tanto più che non sono i
Vobis, non sono i Computer Discount a spaventare veramente i negozi Wellcome.
Ma la Gdo. E questo anche se il cliente Wellcome si sta sempre
più delineando come un cliente professionale, tant’è che diminuiscono gli
scontrini e aumentano le richieste di fatturare l’acquisto.



E allora parla Stefano Martini che in Datamatic si occupa di seguire il canale della Grande distribuzione. Il manager porta agli affiliati una serie di suggerimenti su come comportarsi nei confronti di questo pericoloso avversario. “Credetemi: hanno anche loro problemi di margine e questo li sta costringendo a gestire meglio gli stock e a modificare la loro competizione anche nei vostri confronti”. Quindi, in futuro Martini prospetta meno prezzi
pazzi
e un’ampiezza di gamma minore. La loro offerta è tutta sui flyer, difficilmente vendono qualcos’altro”.
E’ implicito il suggerimento a gestire il punto vendita Wellcome come una vetrina dalla massima completezza di gamma. “Tutti ci invidiano il nostro estimatorio” evidenzia
Celin invitando i franchisee a sfruttarlo a fondo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome