L’IEEE ratifica il protocollo 802.16m, che promette di raggiungere i 330 Mbps in downstream. E nel frattempo Linkem rileva il WiMAX di Retelit.
E’ notizia di questi giorni l’approvazione dello standard IEEE 802.16m, conosciuto anche come “WirelessMAN-Advanced” o “WiMAX-2“, da parte dell”IEEE, (Institute of Electrical and Electronics Engineers), associazione internazionale che si occupa, tra i vari compiti, dell’approvazione di nuovi standard tecnologici.
IEEE 802.16m rappresenta la seconda generazione della tecnologia WiMAX che dovrebbe permettere di raggiungere la soglia dei 300 Mbps in downstream.
Come recentemente spiegato dall’ITU-R (International Telecommunication Union Radiocommunication Sector), il WiMAX-2 – insieme con LTE-Advanced – avrà tutti i crismi di una tecnologia di quarta generazione (4G).
L’approvazione dello standard 802.16m, evoluzione dell’802.16e (il WiMAX), arriva in un momento di forte transizione.
L’intesa Linkem-Retelit
Nel nostro Paese, Linkem ha acquisito da Retelit le licenze per lo sfruttamento delle frequenze destinate al WiMAX nelle macroregioni del Nord sino a Toscana e Marche comprese
In base all’intesa, Linkem – già detentrice di 12 licenze WiMAX e reduce da un importante accordo con Telecom Italia – potrà utilizzare, per dodici anni, le licenze acquisite da Retelit obbligandosi a rispettare gli impegni di copertura minima del territorio ed accollandosi tutti i costi operativi del ramo WiMax.
Linkem dovrà versare a Retelit un canone di 5,5 milioni di euro per i primi tre anni di attività. Successivamente, il canone annuo passerà a 2,3 milioni di euro.
Al ramo di azienda che Retelit affitterà a Linkem è stato riconosciuto un valore di 33 milioni di euro. In un primo periodo, Retelit potrà esercitare l’opzione di vendita del ramo mentre successivamente Linkem potrà esercitare l’opzione di acquisto.