Colpa del mobile?
Sicuramente le performance non entusiasmanti della divisione mobile hanno il loro peso nella rilettura delle previsioni di Microsoft sulla penetrazione di Windows 10.
Lo scorso anno la società aveva parlato di una copertura di un miliardo di dispositivi entro i successivi tre anni, ma oggi, con comunque 350 milioni di installazioni attivate, cifra questa che include anche le versioni Mobile e IoT del sistema operativo, la società ritiene che l’obiettivo non sarà raggiunto entro i termini previsti, ma più probabilmente otto mesi dopo, alla fine del 2018.
Il 29 luglio scade l’upgrade gratuito
Tutto questo emerge quando mancano due settimane alla scadenza del periodo di aggiornamento gratuito del sistema operativo: dopo il 29 luglio l’upgrade gratuito non sarà più possibile ed è facile immaginare che il ritmo di attivazioni su macchine con a cuore le versioni precedenti del sistema operativo non potrà che rallentare.
Le nuove adozioni, con tutta probabilità, più facilmente si abbineranno all’acquisto di nuovi dispositivi, rispetto a quelle che partiranno da macchine con Windows 7 o Windows 8.1 a bordo.
Fermo restando che anche i 350 milioni di adozioni sono un risultato del tutto positivo, Microsoft dichiara di essere consapevole del percorso da fare soprattutto sul fronte mobile.
Confinata a una share dell’1% di mercato, assegnatole dalle più recenti stime di Gartner, la casa di Redmond è comunque lontanissima dai tassi di penetrazione di Android e iOS e sa che è arrivato il momento di provare a cambiare la questione, anche se per tutti è ormai chiaro che la spinta sul cloud e sui servizi correlati sarà il futuro sul quale si vuole giocare la partita più importante.
Nei Microsoft Store la promozione è con Dell
Nel frattempo, questa è una nota di colore, negli Stati Uniti una singolare promozione è in corso nei Microsoft Store. Ai clienti che portano il loro pc per l’aggiornamento a Windows 10, viene promesso un Dell Inspiron da 15 pollici, con a cuore naturalmente Windows 10, qualora il personale non riuscisse a completare l’aggiornamento entro la giornata lavorativa.