Partendo da un bilancio dei recenti Community Days, Marco Agnoli, Direttore Technical Audience di Microsoft Italia, fa il punto dello sviluppo per Windows 8, Windows Phone 8 e Azure, precisando come sia un’occasione per mettere a frutto le competenze acquisite senza dover imparare nuovi linguaggi.
Oltre 750 sviluppatori provenienti da tutta Italia e appartenenti
a 15 community hanno preso parte ai Community Days, un evento di formazione
gratuito che Microsoft ha organizzato la scorsa settimana presso il suo
Innovation Campus alle porte di Milano. I partecipanti hanno potuto presenziare
a una sessantina di sessioni di approfondimento
con l’intervento di 55 speaker italiani
e internazionali.
A evento terminato, abbiamo chiesto a Marco Agnoli, Direttore Technical Audience di
Microsoft Italia, di fare un consuntivo dei Community Days. Ma anche di
tracciare una panoramica sullo stato attuale sviluppo di applicazioni per
l’ambiente Microsoft. “Siamo molto
soddisfatti del risultato raggiunto – ci ha detto Agnoli -. C’è stata una grande affluenza che ci ha
portato a occupare tutta la parte ‘pubblica’ della nostra sede italiana. Oltre
al carattere formativo, Community Days ha permesso ai nostri sviluppatori di
portare le loro applicazioni e di ricevere un feedback sia dal personale
tecnico Microsoft sia dagli altri sviluppatori presenti. Spesso le nostre
community si aiutano vicendevolmente”.
Quali sono gli ambiti
verso cui oggi si indirizzano maggiormente gli sviluppatori italiani?
Sicuramente Windows 8,
Windows Phone 8 e Azure. Le nostre community annoverano persone dislocate su
tutto il territorio nazionale. Alle 15 presenti al nostro evento fanno capo
circa 100.000 sviluppatori. In genere, si tratta di persone giovani (raramente
raggiungono i 35 anni), che operano principalmente per passione. Molti,
infatti, svolgono una differente attività lavorativa e si mettono a realizzare
applicazioni nel tempo libero. Sono quelli che gli americani chiamano in
‘moonlighter’, ovvero coloro che rubano ore al sonno pur di soddisfare la loro
passione. E l’arrivo di Windows 8 e di Windows Phone 8 sta consentendo a queste
persone di integrare lo stipendio con i proventi che arrivano dallo sviluppo di
applicazioni, soprattutto di quelle per dispositivi mobili. E questo in parte
attraverso la vendita e in parte attraverso la pubblicità che il nostro ultimo
sistema operativo consente di inserire.
Appurato che l’ambito
mobile è quello più gettonato, quali sono le applicazioni che attirano il
maggior numero di sviluppatori?
Gli ambiti principali
sono tre. In primo luogo i giochi. Spesso i dispositivi mobili sono usati nel
tempo libero e quindi i giochi offrono ottime opportunità. La seconda categoria
è quella degli aggregatori di news, di feed Rss e di applicazioni che
rappresentano la versione mobile di siti Web. Queste app permettono di avere
una visione più completa oppure secondo diversi punti di vista di un
determinato tema. Inserirei in questa categoria anche applicazioni come Apps Builder o G! MakeApp, che sono nate per
consentire anche a chi non ha alcuna esperienza di sviluppo di creare
un’applicazione che funzioni come aggregatore di contenuti.
La terza categoria è
quella dei tool, strumenti di utilizzo pratico e della natura più disparata: si
può andare dalla verifica la velocità di una rete alla gestione di un codice a
barre. All’interno di questa categoria inserirei anche qualche tool legato al
mondo del lavoro. Questi sono però sviluppati da aziende che storicamente
realizzano applicativi business e ora stanno rilasciando le loro app.
Gli sviluppatori
italiani cosa chiedono più di frequente a Microsoft?
L’arrivo di Windows 8
e di Windows Phone 8 ha portato con sé una serie di importanti novità. Oltre
che dal punto di vista di utilizzo, anche di sviluppo. Per questo, la prima
cosa che ci è stata chiesta è stata la formazione: i nostri sviluppatori, che
per inciso oggi sono tra quelli che stanno realizzando più app per Windows 8,
hanno voluto capire come avrebbero dovuto comportarsi, se dovevano imparare
nuovi linguaggi o prevedere spese importanti. Il nuovo sistema operativo ha
invece consentito di non cambiare i ‘vecchi’ strumenti di sviluppo e di
estendere le proprie competenze al mobile. Per creare app native per Windows 8
e Windows Phone 8 non è infatti necessario imparare nuovi linguaggi, si può
tranquillamente usare C#, HTML 5 o Java Script. Per cui, anche chi è abituato a
sviluppare per il Web può avere una nuova opportunità per diffondere le proprie
applicazioni.
E cosa fa Microsoft
per soddisfare le richieste degli sviluppatori?
Forniamo tutto il
supporto che ci è possibile. Inoltre, tutti gli strumenti di sviluppo sono
gratuiti. Tramite DreamSpark e BizSpark, agli studenti e alle nuove imprese
offriamo gratuitamente anche l’uso di una serie di servizi, come per esempio l’accesso
ai nostri server o ai database.
Attraverso Windows
Azure, ci facciamo poi carico della gestione del back-end per facilitare
l’accesso a diverse piattaforme.
Proponiamo poi molteplici
tutorial e abbiamo dato vita al sito Technoloandia, tramite
il quale è possibile avere consigli e informazioni. Ma anche partecipare a
incontri in cui esporre eventuali problemi inerenti la propria app e avere una
soluzione direttamente da Microsoft o da altri sviluppatori.
Organizziamo numerosi
eventi, come i Community Days. Cerchiamo però di non limitarli a città dove
siamo presenti in prima persona, come Milano e Roma, ma di estenderli anche ad
altri centri, sia tramite le community sia attraverso le numerose università
con cui abbiamo attivi accordi.