Windows Xp l’Os unico di Microsoft

Il nuovo sistema operativo di Microsoft decreta la fusione fra l’ambiente professionale e quello consumer, grazie al kernel unificato. A breve distanza dal lancio ufficiale, numerosi sono tuttavia gli elementi di polemica, in particolare sui programmi in bundle.

Lanciato il 25 ottobre, a partire, simbolicamente, dall’ancor ferita New York, Windows Xp si presenta decisamente come un capitolo importante nella storia dei sistemi operativi di Microsoft. Il costruttore, infatti, chiude definitivamente con la generazione di ambienti che ha prodotto Windows 95 e 98, fondendo in un’unica piattaforma gli ambienti professionali e consumer. Xp si basa sul “cuore” di Windows 2000, la cui stabilità si può dire confermata ormai da un anno. Tuttavia, almeno inizialmente, Microsoft intende indirizzare il nuovo Os soprattutto verso il grande pubblico e non verso le aziende, per le quali questa non è altro che una nuova versione di Windows 2000. La mossa nasconde l’intenzione di non essere troppo “dirompenti” nei confronti di clienti che hanno fatto investimenti consistenti o stanno valutando di farli, mentre più esplicito è il messaggio di sostituzione per postazioni con Windows 95, 98 e Nt 4 Workstation. Peraltro, sarà più facile per Microsoft convincere il singolo utente, anche perché dal 26 ottobre già il 70% dei pc venduti sugli scaffali dei negozi saranno equipaggiati con Xp. Per le aziende, inevitabilmente, l’adozione sarà più lenta.


Come per tutti i nuovi Os di Microsoft, anche questo vivrà una serie di test “sul campo”. Si tratta di un ambiente che richiede molta più Ram (128 Mb consigliati contro i 32 di W95), che richiederà un certo rinnovamento del parco macchine. Si tratta di una scommessa rischiosa: uno studio, realizzato in settembre da Morgan Stanley, mostra la prudenza dei responsabili dei sistemi informativi di fronte a nuovi cospicui investimenti, tant’è che solo uno su quattro appare pronto a cambiar ambiente entro il 2001. Inoltre, Microsoft ha già messo in cantiere una versione server di Xp, chiamata Windows .Net e prevista per l’anno prossimo. Non ultimo, il nuovo sistema di licenze avviato dal costruttore rischia di prolungare le riflessioni di chi ha già licenze vecchie.


Peraltro, accanto all’Xp versione domestica, ne è disponibile una Professional, che appare ricca di funzioni create per sedurre gli It manager. Al di là dell’interfaccia ridisegnata, troviamo un sistema che si presenta con maggiore stabilità rispetto ai suoi predecessori. Inoltre, esso viene fornito in dotazione di oltre 2.500 driver per periferiche, tutti testati dal costruttore per assicurare la compatibilità con l’hardware in circolazione. Dal punto di vista delle applicazioni, il rischio che si piantino dovrebbe essere ridotto, poiché, in caso di installazione di un componente instabile, esiste la possibilità di tornare alla configurazione preesistente. Xp consente anche la coabitazione fra due Dll con lo stesso nome, uno di Windows e l’altro proveniente da un software che può anche non rispondere alle specifiche di sviluppo di Microsoft.


Le migrazioni per le postazioni 95 e 98 saranno facilitate dall’aiuto di un wizard. Prima di ogni modifica, esso registra la configurazione esistente (con siti preferiti, rete, scrivania e altro) in modo da poterla riprodurre con l’installazione. Microsoft ha pensato anche alle realtà molto piccole, avendo previsto un wizard per l’installazione di una rete da tre o cinque posti. Infine, Windows Xp possiede un insieme di tool integrati, fra cui l’utility per il controllo a distanza, che evita di dover passare da prodotti di altri editori. La versione consumer offre in più un firewall (disattivato per default in quella professionale), così come programmi per il montaggio video, la masterizzazione di Cd o il controllo di scanner.


Tutte queste novità, peraltro, non sono state accolte con unanime consenso. Voci si sono levate affermando che la presenza di diversi software; con funzioni certamente limitate, ma pronti all’uso, dissuaderanno molti dall’acquisto di versioni complete. Altri sottolineano che Microsoft, sempre sotto processo, sembra voler di nuovo esercitare la propria egemonia. Il proprio browser, Internet Explorer, è ancora integrato nell’Os, mentre il Windows Media Player legge la maggior parte dei formati audio e video del mercato, compreso ovviamente Real Media. Il dispositivo Passport, che centralizza presso Microsoft i dati personali degli utenti per le autenticazioni, è a propria volta oggetto di critiche per i sospetti di violazione della privacy, non nuovi in casa di Bill Gates e soci. Il costruttore si difende sostenendo che è possibile disintallare certi componenti software in qualunque momento e installarne altri più graditi. Ma l’assenza di concorrenti a livello di desktop certo non lascia spazio a troppe rassicurazioni.

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