Il prossimo Os di Microsoft perde un pezzo: il nuovo file system. Scopo, mantenere la deadline del 2006. Ma arriverà dopo, beneficiando di più lavoro di rifinitura.
30 agosto 2004
Microsoft ha deciso di togliere dallo sviluppo di Longhorn, la prossima versione del suo sistema operativo, un elemento chiave, WinFs, ovvero quel tipo di file system che prometteva di farne un upgrade epocale.
Il motivo “dell’eliminazione” è legato ai tempi. Se vogliamo mantenerci in linea con il traguardo del 2006, si sono detti a Redmond (e un’intervista rilasciata da Bill Gates alla stampa americana lo conferma) dobbiamo ridurci a più miti consigli.
Che sarebbero: via dall’Os un progetto ambizioso e spazio alla gestione dell’upgrade in maniera più classica.
Il che non significa che il progetto WinFs sia stato abbandonato: è stato solamente riposizionato su una lista di lavori parallela, che gli consentirà di vedere la luce una volta che il sistema operativo sarà già pronto e installato.
Insomma, WinFs ci sarà in Windows. Ma dopo.
Longhorn, così, potrà uscire in versione client (per desktop e notebook) nel 2006, e in versione server (quindi, presumibilmente, con WinFs) nel 2007.
Le novità di Longhorn, così come erano stato presentate agli sviluppatori professionali lo scorso anno, si articolavano su tre filoni: il file system, WinFs, appunto, un nuovo motore grafico e di presentation, Avalon, e un’architettura per la comunicazione e i servizi Web, Indigo.
Pare, quindi, che la nuova release dell’Os sia destinata a essere caratterizzata solamente da Indigo e Avalon. Tecnologie, peraltro, che Microsoft rilascerà anche separatamente, per la loro implementazione in Windows Xp e Windows 2003 Server. L’intento è abbastanza chiaro: fertilizzare il terreno attorno a Longhorn, per un’integrazione applicativa orientata ai servizi Web rotonda, priva di incompatibilità legate alle versioni dell’Os utilizzate dai clienti.
Siamo, dunque, alla disaggregazione in parti fondamentali dell’Os. Situazione che lascia presagire un futuro fatto da una shell standard, pressochè uguale per tutti, con servizi aggiungibili a seconda dell’utilizzo che se ne fa.
Ma queste sono intgerpretazioni ed è presto per parlarne.
Tornando a Bill Gates e alla sua intervista rilasciata alla stampa americana, il capo degli sviluppatori di Microsoft ha dichiarato che un rallentamento allo sviluppo di Longhorn è stato inevitabile, considerato il grande lavoro sul tema della sicurezza (e quindi sul primo tema, il più importante) che ha richiesto Windows Xp Sp2. Dopodiché, un confronto aperto con Jim Allchin e Brian Valentine sulla percezione che gli Isv avevano di Longhorn ha convinto Microsoft a separare WinFs dal contesto e a concedere più tempo a Peter Spiro, ovvero alla persona portata da Sql su Longhorn per ingegnerizzare WinFs.
La decisione, leggendo fra le righe delle parole di Gates, quindi pare essere stata presa non senza aver sentito il parere dei primi partner, società del lignaggio di Hp e Intel, per intenderci.
In tal modo Microsoft ha già pronti i contenuti del nuovo Os e del primo service pack. Stiamo parlando del 2007, ovvio. Ma le cose è bene saperle in anticipo.