Per affrontare le acque agitate del mercato delle Tlc, la società ha messo mano alla organizzazione interna, spostando sui dati il focus della proprio offerta.
Per affrontare le acque agitate del mercato delle Tlc, WorldCom ha messo mano alla propria organizzazione interna e ha spostato sui dati il focus del portafoglio d’offerta. La prima novità è l’uscita di scena di Uunet, che agiva come società indipendente, di proprietà del carrier, interamente dedicata ai servizi Internet. “Sarà completamente integrata in WorldCom – ha annunciato Fulvio Zubiani, responsabile europeo del canale indiretto -. D’ora in avanti i servizi Ip rappresenteranno il cuore dell’offerta, anche se la voce contribuisce ancora per circa tre quarti al fatturato WorldCom”.
La riorganizzazione si completa con la separazione di Mci, l’operatore residenziale acquisito negli anni passati e presente solo negli Stati Uniti. Per migliorare la redditività dei due business, le attività sono state divise il primo luglio scorso, con l’emissione di nuove azioni. Lasciata da parte l’attività consumer di Mci, la “nuova “WorldCom potrà partire “alleggerita” alla ricerca di nuovi profitti, puntando sulle aree del mercato a maggiore tasso di sviluppo. In particolare, ne sono state individuate tre: il Web hosting, le Ip Vpn e i servizi per i contact center.
Il tutto poggia sull’infrastruttura proprietaria in fibra ottica del carrier, estesa a livello mondiale: “La rete per noi è un dato di fatto – ha detto Zubiani – ed è la base su cui sviluppiamo i nostri servizi. Per manenerla ed espanderla investiamo 3 milioni di dollari al giorno”.
Oggi sono più di 50mila gli edifici nel mondo connessi alla rete di WorldCom in 65 paesi; nel 2000 il carrier ha fatturato circa 39miliardi di dollari, con 70mila dipendenti. In Italia è sbarcata nel ’96 e oggi impiega 350 persone, con “qualche centinaio di miliardi di lire di fatturato”: il dato preciso non viene, infatti, reso pubblico.