Approvato con l’85% delle preferenze il board guidato da Young. Ma i mugugni non si placano.
Ha ottenuto la fiducia, ma non ha messo a tacere i mugugni.
L’incontro annuale degli azionisti di Yahoo si è chiuso con percentuali bulgare per il Ceo Jerry Young, che alla fine delle votazioni si è ritrovato con l’85% dei voti a suo favore. E con lui hanno ricevuto gli stessi consensi anche gli altri nove membri del board direttivo.
Non sono pochi, tuttavia, gli azionisti che ancora premono per la nomina di un nuovo Ceo e per una strategia complessiva più determinata, che porti alla riduzione del personale e all’abbandono di alcuni rami di business considerati non più strategici.
Qualche critica viene anche rivolta all’indirizzo di Carl Icahn. Bene il suo ingresso nel board, a partire dal prossimo quindici agosto, bene la sostituzione di due membri dell’attuale board con altri fortemente voluti da Icahn: male non sarebbe stato, sostengono però i critici, avere un’anticipazione delle prossime nomine.
Stanti così le cose, gli azionisti non hanno altra scelta che aspettare il prossimo anno per dimostrare ufficialmente la loro opinione.