Dopo la chiusura delle trattative con Microsoft, alcuni azionisti partono all’attacco e si muovono per esautorare il board direttivo.
Nessuna illusione: nonostante le dichiarazioni ufficiali da parte delle due realtà in campo dicano l’esatto contrario, la partita tra Microsoft e Yahoo è tutt’altro che chiusa.
Ora, però, si gioca all’interno e a colpi di deleghe.
La prima mossa, l’offensiva, per dirla in chiari termini, è partita da Carli Icahn, che con una lettera ufficiale ha comunicato al board in carica l’intenzione di procedere con la cosiddetta proxy fight, la battaglia delle deleghe, con l’obiettivo di esautorare il board stesso, colpevole, a suo dire, di imperdonabile leggerezza per aver rifiutato la proposta di acquisto da parte di Microsoft.
A stretto giro di posta la risposta del board. Nessuna leggerezza: l’obiettivo dell’intero gruppo era e tuttora rimane massimizzare il valore della società a tutela degli interessi della società stessa e dei suoi azionisti. Nella lettera si riassumono le tappe delle lunghe trattative con Microsoft, evidenziando più volte il fatto che l’atteggiamento di Yahoo è sempre stato di apertura e che la chiusura, semmai, è sempre venuta da parte di una Microsoft mai disposta ad alzare la propria offerta.
A Icahn si ricorda infine che al momento nessuna offerta giace sul tavolo del gruppo dirigente.
Resta da domandarsi se, con un board diverso e a lei più favorevole, Microsoft sarà davvero disposta a tornare sui suoi passi.