Yahoo mette uno stop alla controprogrammazione

Non sarà più possibile fare offerte su keyword che contengono il marchio di un concorrente. Nemmeno con la scusa della pubblicità comparativa.

Fair play anche sui motori di ricerca?
Così sembrerebbe, almeno in casa
Yahoo.
La società avrebbe infatti deciso di non consentire più ai propri
inserzionisti quella che alcuni definiscono una vera e propria
contro-programmazione pubblicitaria.

Nella sostanza, non
sarà più consentito agli inserzionisti di fare offerte su keyword che contengono
il marchio di una azienda concorrente.
Questo in base alla nuova linea
editoriale fissata da Yahoo Search Marketing. secondo la quale
gli inserzionisti devono impegnarsi a non violare i diritti legati ai marchi con
le loro campagne.
Più precisamente, è consentito fare offerte su marchi
registrati solo se si opera in veste di rivenditore del marchio stesso o se
si gestisce un sito che non opera in diretta concorrenza con i prodotti o i
servizi legati al marchio registrato.
Viene dunque esclusa la terza e ultima
possibilità finora esistente: offrire sul proprio sito dettagliate
analisi comparative
tra il proprio prodotto e quello concorrente
associato al marchio registrato.

Contrastanti le reazioni.
Da un lato
c’è chi lamenta una minore informazione per gli utenti: nel caso dei
farmaci generici, ad esempio, l’essere promossi accanto ai farmaci con
marchi più famosi è garanzia di maggiore visibilità.
Dall’altro c’è chi
saluta la decisione di Yahoo come mossa prudente, con l’obiettivo non
ingenerare eccessiva confusione negli utenti.
Ma c’è anche chi legge la
scelta come mossa per compiacere i grandi inserzionisti.

Intanto,
Google
non sembra intenzionata a smettere.
Malgrado qualcuno cominci
a sollevare qualche dubbio sulla liceità di tutto questo.
Nuovo lavoro per
gli avvocati, in fondo.

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