La divisione It ,guidata dal nuovo sales manager, rivede la politica distributiva
Il nome Yamaha è storicamente legato agli strumenti musicali e ha da sempre avuto una forte specializzazione in questo business, al quale nel corso del tempo se ne sono aggiunti altri, dall’audio/video, agli apparecchi di registrazione, ai masterizzatori. Due anni fa Yamaha Europe, che gestiva tutti i prodotti con un unico canale, ha pensato a una riorganizzazione ed è stata suddivisa in Yamaha Europe per gli strumenti musicali e Yamaha Electronic Europe per il resto dell’offerta. Con il nuovo anno fiscale, all’interno di quest’ultima sono state inserite due divisioni, una per i prodotti audio/video e una per l’It (masterizzatori e speaker).
Per seguire lo sviluppo della divisione It in Italia è stato chiamato Andrea Donato, sales manager, che si occupa anche del business di Grecia e Turchia.
Il lavoro che Donato intende sviluppare è soprattutto sul canale.
“Attualmente – spiega – abbiamo sette distributori: due nazionali, Datamatic e Cdc, due paneuropei, Actebis e Tech Data e altri tre più “specifici” che sono Vegstore Systems, Assotrade e Adl (American Data Line) per il mondo Mac. Adesso valuteremo se sarà necessario apportare eventuali cambiamenti. Di sicuro miglioreremo le politiche commerciali, mentre amplieremo i rapporti con i sub-distributori. La sub-distribuzione, infatti, è un fenomeno tipico del nostro Paese e consente a un vendor che non dispone di una struttura robusta di gestire più distributori con pochi contratti diretti. Per una struttura di 15 persone come la nostra, 5/6 contratti diretti sono più che sufficienti, altrimenti la gestione di questo canale risulterebbe troppo onerosa” .
Il vendor attiverà, inoltre, un programma per il canale retail. L’interesse è soprattutto rivolto alla Grande Distribuzione Specializzata, ma anche a quegli ipermercati che intendono creare spazi all’interno delle loro superfici dedicati al mondo It e offrendo consulenza pre-vendita.
La società nello scorso anno fiscale (aprile 2000/marzo 2001) ha venduto 60.000 masterizzatori in Italia e prevede un decremento del 10% causato dalla riorganizzazione che avrà contraccolpi sul mercato, ma anche per la scelta del vendor di non entrare nella guerra dei prezzi, evitando di lottare a tutti i costi per una maggiore quota di mercato e focalizzandosi, invece, su un target di utenti più professionale.
Gli speaker, molto richiesti in Grecia e Turchia, sono venduti ancora poco in Italia. “Attendiamo di rilanciare questi prodotti – conclude Donato – quando arriverà la nuova offerta, caratterizzata come tutti i nostri prodotti da un’elevata qualità e da prezzi interessanti”.
Nell’anno fiscale 2000/2001 Italia, Grecia e Turchia hanno realizzato un giro d’affari di circa venti milioni di euro.