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YouTube Shorts: che sono e come sfruttarli per migliorare la comunicazione aziendale

I video brevi su YouTube, anche conosciuti come Shorts, sono un ottimo strumento per le aziende che desiderano comunicare online. Grazie alla loro duttilità, gli Shorts consentono di raggiungere un grande numero di utenti. In questo articolo vi spieghiamo come funzionano e come sfruttarli al massimo.

Comunicare online attraverso i principali social media è diventata una prerogativa centrale per le aziende. Oggi, invero, se queste non esistono su Internet, è come se non esistessero affatto. Molte realtà se ne sono già accorte e hanno deciso di provare a correre ai ripari aprendo account sulle varie piattaforme, ma spesso senza una vera e propria strategia.

Come spiegheremo in questo articolo, per comunicare in maniera efficacie con il proprio pubblico, o per trovarne uno nuovo, non è necessario essere presenti su ogni piattaforma, ma piuttosto su quelle giuste. A questo punto potrebbe venire spontaneo chiedersi quale esse siano. E l’unica risposta idonea è che dipende tutto dal tipo di comunicazione che si desidera impostare.

Se questa vuole essere principalmente dialogica, allora sarà opportuno optare per piattaforme come Threads e X; mentre invece, se si preferisce una comunicazione visuale è preferibile puntare su Facebook, Instagram, TikTok e YouTube.

Quest’ultima piattaforma, in particolare, a partire dal 2020 ha lanciato un nuovo tipo di contenuto, ossia i video brevi, anche conosciuti come “Shorts”. Essi non hanno rappresentato una novità, in quanto, seppure con altri nomi, questi erano già presenti su TikTok e su Instagram, che li ha chiamati “Reels”.

Ad oggi, osservando come la maggior parte delle aziende comunica online, appare lampante che, tra i due approcci, quello preferito sia quello visuale, poiché è considerato – giustamente – più immediato. Capire dunque come implementare nella maniera corretta una strategia basata su questo approccio è fondamentale per comunicare correttamente. Di come le aziende possono sfruttare TikTok per avere successo nel loro settore abbiamo già scritto in un articolo che è possibile leggere qui, mentre in questo caso ad essere analizzati saranno i video brevi su YouTube, ossia i già menzionati Shorts.

YouTube: che cosa sono gli Shorts

Gli Shorts sono video brevi disponibili su YouTube. Così come i TikTok e i “Reels”, anch’essi sono fruiti nel popolare formato 9:16, ossia in verticale e a schermo intero. Questo tipo di video ha spopolato grazie a TikTok, e oggi rappresenta in assoluto un trend in continua ascesa, tanto che molte delle principali piattaforme social hanno provato ad implementarli a loro volta.

I video brevi hanno durata variabile: su YouTube la durata massima consentita è di 60 secondi, mentre sulle altre piattaforme possono raggiungere lunghezze maggiori. Ogni Short, inoltre, può essere personalizzato a piacimento, aggiungendo effetti atti a modificarne l’audio o il contenuto video. Sono riprodotti in una sezione specifica: da PC, per accedere ai video brevi, è necessario selezionare la categoria “Shorts”, che si trova nel menù di sinistra, mentre su smartphone la stessa è nel menù situato nella parte inferiore dello schermo.

La fruizione di questi contenuti è piuttosto peculiare: una volta che si è effettuato l’accesso alla sezione deputata ai video brevi, questi, almeno che non si scorra per passare a quello successivo, si ripetono in loop. L’utente può scegliere se mettere “Mi piace”, “Non mi piace”, commentare, condividere il video, oppure remixarlo, cioè usarlo come base per crearne uno nuovo da pubblicare sul proprio profilo.

Inoltre, questi video non terminano mai, dunque l’utente può scorrere all’infinito senza che i contenuti finiscano. Ciò è possibile grazie all’algoritmo di queste piattaforme, che in base ai gusti dell’utente, sceglie quali nuovi video mettere a loro disposizione, senza mai interrompersi.

YouTube permette di caricare gli Shorts a chiunque sia registrato alla piattaforma, incluse le aziende, che possono sfruttare questa possibilità in molti modi.

Come si carica uno Short su YouTube

Caricare uno short su YouTube è molto semplice. Ciò è possibile sia da smartphone, sia da PC. Nel primo caso, è sufficiente aprire l’app della piattaforma, scaricabile da Play Store o Apple Store, e premere sul bottone centrale del menù che si trova alla base della schermata, cioè quello con il “+”.

È necessario quindi selezionare “Crea uno Short” e seguire le istruzioni fornite dalla piattaforma. Per creare uno di questi video non sono necessarie competenze di produzione e montaggio: YouTube ha fatto in modo che il servizio sia fruibile anche da persone che non possiedono queste specifiche competenze.

In alternativa, se non si desidera girare un contenuto inedito, è possibile anche caricarne uno già esistente ed estrapolare una parte di esso per creare uno Short. Questa scelta, come vedremo, può rivelarsi particolarmente strategica.

Per caricare uno Short dal PC bisogna accedere alla homepage della piattaforma e premere sul bottone a forma di cinepresa nel menù che si trova in alto a destra dello schermo e scegliere “Carica video”. Dopo aver selezionato quello che si vuole pubblicare, è sufficiente seguire le indicazioni fornite dalla piattaforma – aggiungere il titolo, la descrizione, gli hashtag, ecc. – e infine premere su “Pubblica”.

Come utilizzare gli Shorts per migliorare la comunicazione aziendale

Una volta compreso come funzionano gli Shorts, è possibile spiegare come sfruttarli al meglio per comunicare in maniera efficiente. È innanzitutto importante affermare che non esiste un’unica strategia, ma piuttosto molteplici. In questa sede ne analizzeremo due delle più diffuse.

La prima prevede di condividere su YouTube degli Shorts “riciclando” i video brevi già condivisi su l’account Facebook, Instagram o TikTok per aumentare il numero di utenti raggiunti. Molte aziende, oggigiorno, condividono sulle loro piattaforme social contenuti per comunicare le loro iniziative. Utilizzando questa strategia, esse avranno la possibilità di raggiungere un pubblico diverso e più ampio. Inoltre, se un’azienda desidera provare a “spostare” il pubblico di YouTube sugli altri social, può farlo condividendo nella descrizione del video i suoi profili ed elargendo un invito a seguirli.

Questa strategia si basa su quello che, in gergo, si chiama “cross-posting”, ossia sul condividere su più social lo stesso messaggio. Facebook, Instagram e TikTok possono collaborare molto bene con gli Shorts di YouTube, poiché tutti sono in grado di ospitare i video brevi in formato 9:16.

Quando si utilizza il cross-posting è importante tenere conto che ogni piattaforma ha delle regole molto precise, soprattutto circa la lunghezza dei video. Nel momento in cui l’azienda crea un contenuto, quindi, è fondamentale ricordarsi non soltanto delle regole del primo social di destinazione, ma anche degli altri, altrimenti la strategia non sarà applicabile.

In pratica, se si sceglie di condividere un video sia su TikTok che su YouTube Shorts, è fondamentale ricordarsi di rispettare le regole e i requisiti di entrambe le piattaforme, o si rischia di incorrere in spiacevoli inconvenienti.

Questa strategia va usata con attenzione, poiché un utente potrebbe seguire l’azienda su più piattaforme, e potrebbe dunque essere infastidito dal vedere il solito contenuto ripetuto più volte.

C’è poi una seconda strategia molto diversa rispetto alla prima. Questa, innanzitutto, non prevede – o per meglio dire non impone – l’utilizzo di altre piattaforme al di fuori di YouTube. Inoltre, è consigliabile a tutte quelle realtà che organizzano molti eventi per comunicare le loro iniziative.

Per spiegarla meglio è necessario partire da un dato di fatto: spesso, quando un’azienda organizza un evento in presenza, sceglie di trasmetterlo anche online in streaming, così da non obbligare gli spettatori a recarsi nella sede presso cui si svolge. La trasmissione in streaming può avvenire attraverso diverse piattaforme: Webex, LinkedIn o, soprattutto, YouTube. Quest’ultima, rispetto alle altre, offre la possibilità di salvare la trasmissione e caricarla per intero sul proprio canale una volta terminata, in modo tale da renderla visibile anche in un secondo momento.

È a questo punto che entrano in gioco gli Shorts. Una volta terminato un evento, un’azienda può avere interesse a fare in modo che gli utenti continuino a guardare la trasmissione che lo riguarda, così da veicolare più facilmente il proprio messaggio. Ma come attirare gli utenti sul video della trasmissione? Un’ottima strategia prevede di sfruttare una tecnica chiamata “gancio”.

Il gancio può avere principalmente due obiettivi: spingere l’utente a continuare la visione del contenuto appena apparso, oppure spingerlo a guardarne un altro, per approfondire. In ogni caso, il gancio ha lo scopo di far compiere un’azione allo spettatore. In questo caso specifico, partendo dalla trasmissione dell’evento completa, è necessario creare un breve Short – in questo caso si usa anche il termine “clip” – nel quale una persona, magari sul palco, afferma un concetto particolarmente interessante o fa una battuta sagace. In questi pochi secondi, se il video è stato creato sapientemente, è possibile attirare l’attenzione dello spettatore che, incuriosito da un breve scampolo di trasmissione, sarà invogliato a recarsi sul canale YouTube dell’azienda per vederla tutta.

Le due strategie appena analizzate possono essere utilizzate anche insieme: infatti, una realtà che ha già aperto tutti gli account necessari può effettuare il cross-posting di un video gancio su più piattaforme, in modo che un maggior numero di utenti sia invogliato a recuperare la trasmissione in streaming dell’evento. Come già spiegato, tuttavia, per farlo è fondamentale che il video in oggetto, rispetti le regole di tutti i social su cui verrà caricato.

YouTube Shorts: quali sono le realtà che li sfruttano meglio

Le realtà aziendali che utilizzano gli Shorts sono incredibilmente numerose. Alcune, tuttavia, si distinguono dalle altre per avere un approccio particolarmente efficacie. Un esempio virtuoso è Red Bull, il marchio produttore di bevande energetiche nonché sponsor di numerosi eventi in cui sono praticati sport estremi. L’azienda, online, sfrutta il cross-posting per raggiungere un numero maggiore di utenti con i suoi video brevi. Uno degli ultimi contenuti, per esempio, è stato condiviso da Red Bull su Instagram, su TikTok e su YouTube, con uno Short. Il risultato complessivo, a due giorni dalla pubblicazione, è ottimo: 2,8 milioni di visualizzazioni su Instagram, 55mila su YouTube e 171mila su TikTok. In totale oltre 3 milioni di visualizzazioni.

Quando questo articolo è stato scritto, l’azienda non aveva ancora pubblicato il video su Facebook; tuttavia, è possibile che ciò avvenga nei giorni successivi e che, di conseguenza, le visualizzazioni complessive aumentino. Questa volta il ruolo del video breve su YouTube è stato piuttosto esiguo – ha portato appena il 2% delle visualizzazioni complessive – tuttavia non è da escludere che questo possa trattarsi di un caso isolato. Altri video brevi, condivisi sulla piattaforma aziendali, hanno totalizzato da 9 a 37 milioni di visualizzazioni: cifre assolutamente non trascurabili. Come dimostrato da Red Bull, dunque, sfruttare con acume il cross-posting e condividere i propri contenuti su YouTube può essere una strategia ottima per raggiungere un gran numero di utenti e comunicare con essi in maniera capillare.

Un secondo esempio virtuoso, seppur in modo diverso rispetto al caso precedente, è Sky. L’azienda, che opera nel settore dei media, ogni settimana trasmette i principali eventi calcistici europei e mondiali. Al termine dei più importanti, Sky realizza dei video riassuntivi, comunemente conosciuti come highlights, in cui sono visibili i momenti salienti dell’evento.

Per fare in modo che questi video raggiungano più persone possibili su YouTube, Sky realizza delle clip brevi – i già menzionati ganci -, generalmente non più lunghe di un’azione calcistica, e le condivide nella sezione Shorts. In questo modo, gli utenti interessati, quando vedono la clip, spesso si recano sulla piattaforma per vedere il video nella sua forma estesa.

Sky, inoltre, utilizza anche la strategia del cross-posting. L’azienda, infatti, condivide le clip brevi degli highlights non soltanto su YouTube, ma, per esempio, anche su TikTok. In questo modo il risultato ottenuto è duplice: gli appassionati presenti sulle varie piattaforme sono sempre informati sull’esito degli ultimi eventi e Sky riesce a raggiungere un grande numero di utenti attraverso i suoi video.

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